“Il presepe a casa mia”

di Isabella Moriconi

Ieri… giornata di presepe e addobbi…
Io lo stesso entusiasmo di uno scaldabagno spento… ma per la bambina di mio marito è giusto farlo, nonostante in casa nostra vivano 2 gatti…e così si comincia…

Per scivolare nel giusto spirito natalizio, chiediamo aiuto a Michael Bublé che, prontamente, risponde al richiamo e inizia a darci dentro…
Con coraggio apriamo un enorme scatolone e cominciamo a vedere cosa abbiamo in dotazione dagli anni precedenti…. Manco a dirlo esce di tutto, praticamente un cilindro magico si sarebbe vergognato a confronto. Pastori, pecore, oche, lavandaie, una collana di fiori hawaiana, animali da cortile e alcune bestie non meglio identificate, ma, a guardarli bene… quei due sono Timon e Pumbaa… Giulia, (la mia “figlioccia”) entusiasta di averli ritrovati decide che anche loro prenderanno parte al presepio al posto del bue e l’asinello… Ok vorrà dire che quest’anno avremo un Natale a dir poco esotico.

Continuiamo a ravanare nello scatolone alla ricerca dei protagonisti… piano piano, tirando fuori i personaggi, ci rendiamo conto che, per le proporzioni, dovremmo studiare a lungo la prospettiva, visto che ci sono alcune palme più piccole dei cammelli, ma la cosa più grave è che ci rendiamo conto che siamo orfani di San Giuseppe, anche se a pecore non si trema ehhh?! Ne conto ad occhio e croce almeno 30… Però senza uno dei protagonisti non si può mandare in scena la recita del presepe e così, carta e penna alla mano, iniziamo a scrivere ciò che va acquistato… il primo, appunto, è il marito di Maria… il secondo è uno dei re Magi, manca e scriviamo anche lui…

Ora indefessi, dallo scatolone magico, dobbiamo però tirare fuori il protagonista indiscusso: IL BAMBINELLO!

E così… infilo una mano dentro al cartone fino al gomito e piegando la testa con lo sguardo rivolto verso il soffitto, rovisto cercando di riconoscere a tatto il “ricercato”… Questa è una pecora (un’altra), questo è l’Angelo Gabriello e questo?! Palpeggio una cosa informe che non riconosco a primo acchito…è morbida, è liscia, emette una specie di suono quando lo schiacci e soprattutto è incastrata… va beh proseguo la ricerca… e trovo una pecora (un’altra), una casetta e finalmente LUI!

Tutto procede bene: la bimba zompetta per casa, cantando “gingombell”, facendo la Ola con i festoni dell’albero e schivando i gatti, che con lo stesso interesse dei vecchietti ai cantieri, osservano tutto e ovviamente disapprovano. Il cane, saggio, dorme… (Dio solo sa come lo invidio) e VIAAA iniziamo…

“Ok, allora tu spulcia il muschio, io faccio il fiume e il lago con la stagnola…va bene?” spara mio marito gasatissimo

“Ok!” rispondo io, non altrettanto gasata e vedendo una certa agitazione provenire dal parterre felino, mi volto a guardare che succede…

L’odore del muschio deve aver avuto evidentemente su di loro, uno strano effetto… infatti, senza preavviso, il primo gatto parte come una scheggia e si tuffa nello scatolone sparendo… il secondo, più intraprendente, si avventa direttamente sulla zompettante Giulia…e, con un salto, è già a metà schiena. L’attimo dopo sulla testa, cercando di afferrare il festone che lei agita…
Lascio cadere subito il muschio per andare in soccorso alla creatura, che, con il colbacco rosso in testa, cerca di liberarsene afferrandolo per la coda…
Il problema è il filo luccicoso, è quello che il gatto vuole, ma lei cocciuta come un mulo, col cavolo che glielo molla…

Inizia così la colluttazione… dove, io e il padre, cerchiamo di sedare quella che ormai, è diventata a tutti gli effetti una rissa a suon di:

“lascialoooo”
“nooo è miooo”
“te lo ricomprooo”
“lascialoooo”
“noooo”

e così urlando, questo groviglio di gatto e persone si muove agitandosi per tutto il salone, fino ad arrivare ad urtare lo scatolone, dove l’altro gatto nel frattempo aveva trovato fissa dimora. È stato come un richiamo ai rinforzi (per il gatto ovviamente) complicando le cose per noi, non poco. Il gatto nello scatolone deve aver pensato: “botteeeee evvivaaaa mi lancio nel mucchio e picchio duro” e così alla cieca inizia a sferrare graffi a chiunque…. A quel punto, io ormai nel panico, inizio a tirare per la coda dei capelli Giulia, per tentare di trascinarla via dalla zuffa, e scopro che anche lei con la mano tirava una coda, ma quella del gatto rivale e con l’altra, figurati se non teneva ancora ben saldo il festone… era tutto un tirare di code insomma… Riesco finalmente, a strappargli il cavolo di festone e lo lancio addosso al gatto urlandogli: “Tiè pigliatelo!”.

Gli strilli di Giulia… che non l’aveva avuta vinta… che ve lo dico a fare…
Cara Giulietta, oggi hai imparato una grande lezione: mai mettersi contro un gatto… tempo ASSOLUTAMENTE perso, te lo dico per esperienza…
Mio marito ancora sconvolto, cercava nel frattempo di raccattare quello che nella concitazione si era rovesciato dallo scatolone, quando all’improvviso alza in aria quasi a rallentatore, con due dita, quella cosa liscia e morbida, che penso sia ciò che avevo toccato a lungo poco prima, senza capire cosa fosse…

Rimaniamo senza un filo di fiato… occhi sbarrati e bocca spalancata “ecco dov’era il gioco dell’addio al nubilato di mia sorella” avete capito vero cos’era?! Non mi costringerete a spiegare vi prego…
Come sia finito nello scatolone del presepe invece… non ce lo chiedete, che noi siamo ancora fermi ai più innocenti Timon e Pumbaa…
In tutto ciò, il cane, che fin’ora aveva dormito anche durante la brutta scena di accapigliamento con i gatti, al suono del “giocattolo” non ha resistito, lanciandosi così contro mio marito per strapparglielo dalle mani… per fortuna però, lui più svelto, affonda il sexy toy nello scatolone facendolo sparire all’istante. Ci mancava solo la scena del cane, che giocava con il “coso” per casa, tirandolo in aria e riprendendolo con la bocca…
Dio mi ama!

Con fatica cerco di riprendere in mano la situazione, per portare alla svelta a termine questa che ormai è diventata una missione… aggiungendo a questo punto, alla lista di cose da comprare, anche un festone nuovo…

Ah, giusto, il festone!

Mi giro verso il gatto e lo trovo avvolto felice nel suo boa, preciso a Wanda Osiris… felice come una Pasqua per il trofeo guadagnato dopo una dura lotta…un po’ meno Giulia, che non gli ha rifilato un calcio solo perché sapeva di essere controllata a vista… Ripristiniamo un minimo d’ordine e mio marito mi chiama tutto soddisfatto del suo lavoro…………………

“Ho fatto! Guarda un po’…com’è?!”

(Io mi giro con le mani piene di muschio, sbianco, poi prendo Gianluca per un braccio e lo trascino dal punto di vista della mia prospettiva )

“Ok lo rifaccio…” a disagio per ciò che involontariamente aveva realizzato.
“Meglio di sì”

Il perché lo potete capire, anzi immaginare: laghetto, lungo fiume, ponte… è più che sufficiente e leggermente imbarazzante.

Intanto il gatto rissoso, meno romantico del fratello e più interessato al sexy toy, che al festone, si rinfila nello scatolone e inizia il concerto tutto contento suonando il “piffero”, a tempo di musica con Bublé…

È proprio il caso di dire… che Natale del c….o!

***

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“Il presepe a casa mia”

5 pensieri su ““Il presepe a casa mia”

  • Dicembre 25, 2020 alle 8:47 am
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    Che allegra baraonda!
    Immagino la scena.

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    • Febbraio 25, 2021 alle 7:02 am
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      Grazie 🙏🏻 spero le abbia strappato un sorriso😊

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  • Febbraio 26, 2021 alle 6:40 am
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    Sembra di essere lì nella scena. Brava!

    Rispondi

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