di Enrico Danna
Sono nudo
come la terra
il mio canto stonato
tra i giacigli rossi
non è che l’urlo
di un qualsiasi filo d’erba
soffocato dalla plastica
la solitudine
dei miei giorni.
Io che vorrei essere mare
non ho spiaggia
su cui distendere l’infinito
gli sguardi
come onde travolgenti
si lanciano su scogli fatui
e rimbalzano occhi
vacui di promesse
il disincanto.
Amerò la notte
che mi darà ristoro
se dalla sete
non mi sorprenderà l’inverno.
***
Torna alla Silloge #RaccontItineranti per leggere altre opere ed altri autori.
“Amerò la notte che mi darà ristoro”
Amerò la notte che mi darà ristoro … Per me basta questa poesia nella poesia . Bravo.