di Stefania Di Vita
Come gemini ambiguo,
due facce contrapposte,
due maschere da teatro…
Una sorride, l’altra piange…
Tempo di Kairos e Kronos,
due fragili volti di vetro,
anime di sabbia, unite e divise…
Nell’angusto passaggio,
il fluir della vita…
L’otto dell’infinito,
incosciente, gioca in altalena…
Tempo non ha età,
il suo sguardo è beffardo…
Tempo è denaro ed è prezioso…
Crudele, galantuomo in frac
col suo orologio d’oro nel taschino…
Tempo si perde e si guadagna…
Passato che non ritorna,
ormai assente …
Ospite presente, incognita futura…
Tempo di dire e di tacere…
Tempo di vivere e poi d’andar via…
Tempo che non ci appartiene,
se non si concede…
E’ pur solo illusione, poterlo fermare…
***
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Ringrazio sentitamente Lettera 32 per l’apprezzamento e la pubblicazione della mia opera, bellissima emozione da condividere con chi,come me, ama la poesia e regala pensieri e parole per poter viaggiare con la mente
In un susseguirsi di immagini, Stefania Di Vita ripercorre i vani tentativi, fatti dalla letteratura, di imbrigliare nelle parole il concetto di Tempo.
Con questi versi in particolare
“L’otto dell’infinito,
incosciente, gioca in altalena…”
mi trasmette appieno e la sua inafferrabilità.