Scrivere un breve racconto con le parole: Elfi, Folletti, fungo, strega e bacchetta magica.
Scrivi una breve storia che contenga, al suo interno, le cinque parole: Elfi, Folletti, fungo, strega e bacchetta magica.
Ancora una grande sfida lanciata da Lettera32 Il Blog per il periodo Natalizio! Le difficoltà aumentano… ⛄🎅🎄
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Scrivete una breve storia, anzi… brevissima… utilizzando un massimo di 150 parole, che contenga le seguenti parole: Elfi, Folletti, fungo, strega e bacchetta magica. L’ordine di scrittura delle parole lo decidete voi. Esempio: potete iniziare con fungo e finire con Folletti.
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E’ tempo di Natale… ma anche di tante storie da mettere e raccontare sotto l’albero! Che dite…??!? Sempre una bella sfida! Volete provare a superarla???!
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❌ATTENZIONE ❌
📌Regole dell’esercizio di scrittura (leggere con attenzione):
– scrivete nei commenti sotto questo articolo;
– si può scrivere solo un commento a persona;
– utilizzate fino ad un massimo di 150 parole;
– la frase deve contenere le parole: Elfi, Folletti, fungo, strega e bacchetta magica;
– per il conteggio delle parole fate attenzione a questo esempio: “l’albero” sono due parole e non una. Il computer, visto che sono attaccate, ne considera solo una, sbagliando il conteggio finale.
ATTENZIONE: la breve storia/frase, per essere pubblicata su Lettera32 Il Blog, deve essere INEDITA e non pubblicata né su carta (libro/riviste/ecc.), né su e-book, né tantomeno su nessun altro canale, sito, social, ecc.. Tutti coloro, che non rispetteranno questa regola, verranno esclusi dall’iniziativa con la conseguente cancellazione del loro breve componimento.
👉Le storie più carine e significative verranno pubblicate sui canali del Blog Lettera32.
“Scrivere… scrivere… scrivere… occorre fare sempre esercizio con penna e foglio in ogni modo e maniera.”
Questo il link del nostro sito, dove trovate gli esercizi di scrittura da noi proposti:
Esercizi di scrittura.
Cosa aspetti… elabora le idee e… scrivi adesso nei commenti!!!Le pubblicazioni delle frasi non seguiranno un calendario preciso, quindi… continuate a seguirci tutti i giorni, come fate sempre!
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Queste le frasi selezionate.
Buona Lettura.
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“”La strega Gertrude”
In un villaggio lontano dal mondo, immerso in un bosco di alberi secolari, viveva Gertrude, una donnina vecchia e curva, insieme ai suoi amici ELFI, che, oltre a farle compagnia, erano sempre pronti ad aiutarla. Gertrude non vedeva quasi più e per questo motivo era vittima di scherzi da parte dei FOLLETTI del bosco, al punto che gli Elfi spesso intervenivano a proteggerla, per evitare che potessero farle del male. Gertrude era una STREGA ormai in pensione e della sua attività conservava una BACCHETTA MAGICA, che le conferiva il potere di diventare invisibile e agire indisturbata. I Folletti un giorno si divertirono a rubarla, ignorando che chiunque avesse provato a farlo, per punizione, sarebbe stato trasformato in FUNGO. E così accadde con grande divertimento degli Elfi e di Gertrude le cui risate risuonano ancora per tutto il bosco.
Antonella Parisi
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Come ogni sera, uscendo dalla fabbrica dei giocattoli, ELFI e FOLLETTI litigavano su chi costruisse i giocattoli più belli per i bambini. Infastidita dai rumori che le impedivano di studiare i suoi incantesimi, la strega uscì furibonda. “Basta!”
Tutti si ammutolirono. La strega salì sul FUNGO più grosso: “Non ne posso più!”
Estrasse la BACCHETTA MAGICA e pronunciò strane parole.
“Domani, al vostro risveglio, gli elfi saranno trasformati in folletti e viceversa.”
“Non è possibile! Dobbiamo lavorare per i regali. Non sapremmo cosa fare!” protestarono.
“Avete fino a domani mattina per farvi insegnare.” La STREGA rientrò nella sua casa.
Elfi e folletti passarono la notte a imparare a costruire i regali degli altri, scoprendo trucchi e apprezzando le lavorazioni.
La mattina successiva si svegliarono meravigliati, ognuno era rimasto quello che era.
La strega li stava aspettando: “Non c’è bisogno di un incantesimo per mettersi nei panni degli altri.”
Daniele Semplici
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Quella sera non riuscivo a prendere sonno e mi spostai in salotto, con un libro da leggere, circondata dalla magica atmosfera natalizia, sperando che il tutto mi conciliasse il sonno e fu proprio così.
Mi ritrovai come protagonista attiva in un sogno dal gusto prettamente natalizio. Ero in un bosco con una missione ben precisa da portare a termine: dovevo salvare Mamma Natale, che era stata trasformata in un FUNGO dalla STREGA cattiva per gelosia e vendetta. Ovviamente non ero da sola. Mi accompagnarono gli ELFI, perché erano gli unici che conoscevano la strada. Lungo il tragitto, incontrammo vari personaggi e tanti FOLLETTI, che mi diedero in dono una BACCHETTA MAGICA:
mi sarebbe servita per aiutare Mamma Natale. Dopo varie avventure, riuscì a trovare il fungo e rompere l’incantesimo e tornammo tutti a casa sani e salvi.
Simona Pruiti
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«L’abbiamo visto prima noi», esclamano due ELFI cuochi.
«Ma siamo arrivati, prima noi», ribadiscono i due FOLLETTI chef.
«A noi il fungo serve per insaporire il minestrone!» e così dicendo gli Elfi sradicarono il bel fungo dal terreno.
«A noi il fungo serve per preparare il risotto!». I folletti si attaccarono al fungo. Iniziò così la lotta. Chi tirava a destra e chi tirava a sinistra.
Con tutta quella confusione attirarono la curiosità dalle STREGA del bosco. La donna osservò a lungo la contesa e alla fine strappò il fungo da quelle bizzarre manine. Gli Elfi e i folletti la guardarono male.
Tra i due litigati il terzo gode, voi penserete, ma…
La strega prese dalla tasca la BACCHETTA MAGICA e formulò: «FUNGO, funghetto sei solo soletto, ma la magia farò e un funghetto a testa avrò».
La strega donò a ogni piccolo esserino un funghetto e uno per sé.
Sabrina Ginocchio
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Dicembre. La STREGA entra nella bottega dell’usato degli ELFI. Vuole comprare una BACCHETTA MAGICA, perché la sua è stata rubata dai FOLLETTI dispettosi. Uscita dal negozio, consulta il manuale d’istruzione: come ritrovare le bacchette rubate. Legge tutto attentamente e ci prova. Inizia l’incantesimo e… puff… si trasforma in un FUNGO. Dal negozio si sentono grosse risate: sono i folletti… a loro gli scherzi gli piacciono!
Mario Tek Gagliardi
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La STREGA si inoltrò nel bosco, cercando gli ingredienti per la sua malefica pozione. Ad un tratto vide un FUNGO, bello, bianco, coi pois rossi, stava lì, dritto, spuntava dal fogliame… come tentò di prenderlo… patapum… cascò nel vuoto! Era una trappola! Un fosso scavato dagli ELFI e poi coperto da foglie secche, dove sotto si nascosero i FOLLETTI che tenevano il fungo diritto nel centro, infilato sulla punta d’una BACCHETTA MAGICA…
Aristide Maspero
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Babbo Natale comunica, che ha bisogno di nuovi ELFI.
Lo annuncia sul giornale: Il Lapponia news, notizia che fa il giro dei villaggi.
In tanti si presentano, ma prima di entrare nel team, Babbo Natale deve dare i nomi e i poteri magici.
Il capo elfo Alabaster, deve prendere la BACCHETTA MAGICA, ma è stata rubata. Bisogna trovarla al più presto altrimenti tutti gli elfi perderanno forza e poteri.
L’elfo Gandofur, trova le orme dei FOLLETTI dispettosi vicino il villaggio.
In un attimo appare nel bosco incantato, la bacchetta magica è nelle mani della STREGA dentro il FUNGO gigante, ride per il furto, beve vino e ricompensa i folletti con cereali.
Gandofur, li addormenta.
Recupera il prezioso oggetto che affida a Babbo Natale, conferisce nomi e poteri agli elfi, in un attimo tutto è pronto.
La slitta carica di regali, può volare per la lunga notte magica di Natale.
Angela Fazzitta
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L’Escursione
Sogno un FUNGO nel paniere con due coste e un peperone, ma il trambusto mi ridesta per il gran chiasso alla finestra e, insomma, prendo la BACCHETTA MAGICA con punta a stella e la tiro a mia sorella.
Scarponcino e copricapo, motorino smarmittato e, or gaudente, me ne vado su nel parco ossigenato.
È un’escursione senza meta e certo qui non c’è la STREGA, essa abita in città tra la folla e l’ansietà.
In mezzo ai pini e ai due laghetti vedo scout come FOLLETTI, ma di ELFI veri non c’è ne… e me ne torno a Santa Fè.
Marco Capo
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Ma che baccano! Borbottò quella mattina la STREGA svegliandosi. Si alzò. Si infilò le pantofole a tela di ragno e aprì la porta della stamberga. Un elfo le passò davanti tutto trafelato, inseguito da un altro elfo col fischietto in mano. Si era dimenticata anche stavolta. Si avvicinava la grande sfida fra ELFI e FOLLETTI e entrambi i villaggi allenavano i propri campioni di velocità Dal faggio al FUNGO settembrino giro e ritorno per tre volte. Provò ad aprire la porta sul retro. Stessa storia, solo che a correre trafelato in tuta era un folletto, anch’esso seguito da un compaesano col fischietto. In lontananza le tifoserie che si esercitavano coi tamburi. E allora raccolse un paio di ricambi, li mise in un borsone nero e PUF, con la BACCHETTA MAGICA, si autotrasportò altrove. Un po’ di vacanza e quiete finalmente!
Alessandra Parrini
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Gnomi e FOLLETTI furono convocati dalla regina delle fate. Un grosso pericolo incombeva sul mondo. Aveva bisogno di aiuto per recuperare la BACCHETTA MAGICA, che la STREGA Draghilde aveva rubato. Indaco e Pulviscolo, due astuti FOLLETTI, ebbero un’idea… usare il FUNGO del sonno, per far addormentare la strega e riprendersi ciò che era stato sottratto con l’inganno. Incaricati di svolgere l’impresa, andarono nel luogo dove nascevano i funghi dallo strano potere. Fecero poi cucinare una torta. Metà con quei potenti funghi e metà con gustosi galletti. Poi, nei pressi della casa di Draghilde, iniziarono a mangiare la parte innocua della pietanza fumante. La strega, attratta dal profumo, arrivò prontamente e pretese la lecornia che ingoiò avida. In poco tempo fu colta dal sonno e loro recuperarono la bacchetta magica. La restituirono alla fata, che la usò per trasformare Draghilde in roccia e far cessare ogni paura nel regno.
Lucia Canepa
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“Nooo!” Risuonò l’urlo di Ramila. Tutti gli abitanti del bosco si fermarono raggelati. La STREGA aveva ancora una volta fallito l’incantesimo. Viveva nel FUNGO più grande del bosco e dal comignolo usciva un fumo colorato e puzzolente. “Albi, dobbiamo trovare una soluzione.” Disse Momé al capo degli ELFI. Durante la notte, dalla casa di Albi, si sprigionò una luce fortissima. La mattina dopo riuní i suoi elfi e i FOLLETTI di Momé. Insieme circondarono il grande fungo. “Esci fuori, Ramila!” Gridò Albi. La strega apparve sulla porta con un grembiule tutto colorato e un grande cucchiaio di legno. “Cosa volete? Sto cucinando. Non riesco a ricordare la ricetta della zuppa del bosco per la festa di Natale!” Disse piangendo. Tutti risero. “I miei folletti devono raccogliere gli ingredienti.” Disse Momé. “Ed io devo fare l’incantesimo con questa BACCHETTA MAGICA.” Aggiunse Albi. La settimana dopo la festa fu strepitosa.
Angela Calabro
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Gli ELFI, che vivevano nell’Incanto Fatato, quel mattino si erano svegliati arrabbiati: i FOLLETTI azzurri avevano appena portato loro la notizia che anche per quel natale i bambini della Terra non chiedevano più ai genitori di compragli un libro, né di leggergli una fiaba, la sera, prima di addormentarsi. Preferivano rimanere incollati ai telefonini per ore, a giocare e fingere di avere tanti amici! Dentro il grande FUNGO dorato, la STREGA Aurora meditava: avrebbe voluto cambiare le cose, aiutare i suoi amici, ma sarebbe bastato ancora scuotere la sua BACCHETTA MAGICA per salvare i piccoli umani dal Grande Nulla? Non rimaneva molto tempo, la vigilia era alle porte: doveva provarci!
Ordinò al fungo di staccarsi da terra e, sulla sua groppa, attraversò il mondo pronunciando una formula magica.
Mentre una polverina dorata si posava sui tetti delle case, incrociò le dita e si mise ad aspettare. Nevicava.
Ester Bonelli
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Sono una STREGA del bosco con il compito di mantenere l’ordine tra gli abitanti di questo magico mondo. Sono aiutata dalla mia BACCHETTA MAGICA che mi facilita il lavoro… credetemi difficilissimo. Gli ELFI bellissimi non sopportano gli scherzi dei FOLLETTI burloni oltre misura. L’ultimo scherzo è successo l’altro giorno a causa di un FUNGO enorme trovato dai burloni e subito mangiato. Questa volta i bellissimi si sono vendicati dicendo che non era commestibile, perché velenoso. Non vi dico il trambusto, i burloni ma creduloni già si davano per spacciati. Il mio intervento è stato immediato e con difficoltà sono riuscita a convincere i quasi morti che si trattava di uno scherzo, questa volta, a loro danno.
Ada Giordanelli
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Nella foresta nera un FUNGO col cappello rosso a puntini bianchi, accoglie la famiglia degli ELFI Baumann. Di sera i due fratelli si dirigono al granaio dei FOLLETTI Siltz. Entrano furtivamente racimolando piccole quantità di granaglie. Fritz aveva visto una botticella di birra e aveva deciso di tornare a prenderla. La STREGA, che lo vide entrare nel granaio, aspettò che fosse uscito per coglierlo sul fatto. Le si avvicinò guardinga e gli disse di seguirla fino alla sua stamberga. Senza preamboli lo intimò a lasciare la birra e gli ordinò di rubare per lei in cambio di omertà. Fritz ne conosceva i poteri e si piegò al suo volere. La sera seguente tornò al granaio. Era vuoto e non appena uscì si trovò circondato dai Siltz. La strega sbucò dal gran ciliegio e sferrò la BACCHETTA MAGICA verso di loro trasformandoli in anatroccoli. Fritz salvo grazie all’incantesimo trovò un’amica.
Pasqua Mevi
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“Che cos’è questo strano bastone?” esclamò la STREGA Natalina, chinandosi per raccogliere una bacchetta color amaranto che si era improvvisamente materializzata davanti ai suoi piedi.
Ma, com’era apparsa, la bacchetta scomparve per riapparire subito dopo dietro ad un FUNGO. Natalina cominciò ad irritarsi “Chi si permette di prendersi gioco di me?”
Da dietro il fungo fecero capolino dei FOLLETTI che ridevano divertiti. “Ah, siete voi i burloni! Mi sapete dire che razza di bastone è questo?” li apostrofò la strega.
“È una BACCHETTA MAGICA che abbiamo sottratto agli ELFI, perché la volevano usare per far sparire i doni di Natale preparati per i bambini”
“Bravissimi folletti, allora aiutatemi a farla funzionare: faremo arrivare a tutti i bambini non uno, ma due regali!” Fu così un meraviglioso Natale per tutti: strega, folletti e bambini.
Rosanna Novello
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Oberon, re degli ELFI e dei FOLLETTI, pretendeva massima diligenza e puntualità nello svolgimento dei compiti che assegnava loro durante la settimana. La domenica, però, li esonerava totalmente. Essi non restavano certamente sdraiati a letto in panciolle, ma si sfrenavano a più non posso in tutti i modi.
Per la STREGA Alona, loro acida vicina ed acerrima nemica, quello era dunque il giorno più temuto e odiato. Andava in bestia nel vederli così uniti, allegri e festosi.
Giunta di nuovo la domenica, già di buonora, rimbombavano in tutto il bosco il loro brio e i loro schiamazzi.
Disturbata nel sonno, l’inviperita Alona uscì sull’uscio e cominciò a sbraitare e a maledirli.
Oberon, che mal sopportava quell’indomita ed insolente bisbetica, si fece cogliere dal folletto Speedy un FUNGO speciale, l’ovolo malefico, e con la sua BACCHETTA MAGICA lo indirizzò dritto in bocca alla stregaccia facendola zittire fino a fine giornata.
Angela Acquaviva
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Natale nel paese fantastico
Nel paese fantastico abitato da ELFI e FOLLETTI a Natale, scendeva sempre la neve e diventava così un luogo incantato. Un anno molto lontano, arrivò una STREGA cattiva di nome Nevina, il suo nome ricordava la neve, ma ironia della sorte, con la sua magia, bloccava i suoi fiocchi in cielo. L’elfo Pennino, il più saggio del regno, la voleva fermare, ma non ci riusciva. La strega con la sua potente BACCHETTA MAGICA di nocciolo, lo voleva trasformare in FUNGO, provò e riprovò, ma non ci riuscì. Allora chiese aiuto al re degli elfi che era invidioso di Pennino e sarebbe stato felice di vederlo trasformato in fungo. La bacchetta magica, però non funzionava, infatti, Pennino aveva un angelo in cielo che lo proteggeva. Nevina sconsolata se ne andò via dal paese e non vi fece più ritorno. Così in quel paese magico nessuno riuscì più a fermare la neve.
Claudio Lucchesi
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Nella foresta nera un fungo col cappello rosso a puntini bianchi accoglie la famiglia degli elfi Baumann. Di sera i due fratelli si dirigono al granaio dei folletti Siltz. Entrano furtivamente racimolando piccole quantità di granaglie. Fritz aveva visto una botticella di birra e aveva deciso di tornare a prenderla. La strega che lo vide penetrare nel granaio aspettò che fosse uscito per coglierlo sul fatto. Le si avvicinò guardinga e gli disse di seguirla fino alla sua stamberga. Senza preamboli lo intimò a lasciare la birra e gli ordinò di rubare per lei in cambio di omertà. Fritz ne conosceva i poteri e si piegò al suo volere. La sera seguente tornò al granaio. Era vuoto e non appena uscì si trovò circondato dai Siltz. La strega sbucò dal gran ciliegio e sferrò la bacchetta magica verso di loro trasformandoli in anatroccoli. Fritz salvo grazie all’incantesimo trovò un’amica.
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