Paradosso di Patrizia Birtolo
CiocioSan, SAN per gli amici perché quel nome pucciniano scelto dai genitori amanti della lirica non le piaceva punto, conobbe VALENTINO lo stripper al lavoro, nel locale “Alluna all’una sulla LUNA”.
Veramente al proprietario piaceva molto anche l’insegna “Delle due l’una” perché sapeva di essere un indeciso, poi aveva optato per un neon lungo e luminoso nella speranza di attirare più clienti, “in fondo non voglio mica la Luna”, si era detto.
Nonostante gli sforzi il locale seeeeempre vuoto, un mortorio ragazzi che nemmeno nella stanza di un anatomopatologo. Praticamente solo loro due: San e Valentino. San, la barista, era astemia, taciturna e permalosa. Ogni volta che Valentino le diceva: “San… Bitter!” non capiva se fosse un’ordinazione o una presa per i fondelli. Allora ribatteva: “Oh, Valentino, vestito di nuovo!”, ma non nel senso pascoliano del termine: lui s’era proprio rimesso i vestiti di nuovo; d’accordo fare lo spogliarellista, ma era timido, per andare a bere un goccio al bancone meglio mettersi addosso qualcosa oltre al perizoma.
Va-lentino in amore andava lemme lemme. Corteggiò San lentamente, gradualmente, doviziosamente. Ma pure troppo! Per mesi e mesi e mesi avanti così. San si era bella e stufata. Un giorno per dargli una scossa d’adrenalina gli preparò il cocktail GIOSTRA, pensando “giostra uguale attrazione. Vediamo se bevendo l’intruglio ‘sto morto di sonno si riscuote.
Lui bevve. Si guardarono negli occhi. Sul maxischermo del locale San e Valentino videro i loro nomi scritti dentro un grande cuore rosso e qualcosa in loro scattò, o scottò, oh insomma. Si misero insieme. Decisero fosse meglio restare uniti per la vita altrimenti tutti gli anni a seguire ogni 14 febbraio ‘na valanga di cuori dappertutto con la scritta SAN VALENTINO sai che visione sbrancabudella.
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Se vuoi leggere altri componimenti relativi a questa Silloge, clicca sul link: San & Valentino (Storia d’amore e paradossi) – San Valentino 14 febbraio 2022