di Maria Fantauzzi
Rosa è ancora intenta a stiracchiarsi pigramente nel letto quando l’allegro suono delle campane della vicina chiesetta le ricordano che quello è un giorno di festa: è Pasqua! Pregustandone il sapore, in un lampo è giù dal letto per prepararsi a dovere. Sì perché a lei la Pasqua piace assai! A parte il significato intrinseco della festività, la collega proprio a qualcosa di gradevole, al preludio dei mesi caldi, ai primi peschi in fiore, ai tiepidi raggi di sole, alle gite fuori porta, alla rinascita insomma!
Un po’ come quando dopo un temporale spunta un arcobaleno dai mille colori. La diverte anche addobbare la sua casa con ciò che possa ricordare tale festività, tipo coniglietti, piccoli cestini di fiori e.. uova! Ecco, le uova. Chiaramente negli addobbi sono finte, belle anche quelle tutte decorate, colorate, quelle di zucchero e, ovviamente, quelle di cioccolata che tutti i bimbi, lei compresa pur se piccola non lo è più, (sigh!) non vedono l’ora di aprire per la curiosità della sorpresa e la maggior parte delle volte non è mai quella che speravano fosse! A tal proposito le viene in mente quando, bambina, suo padre vinse a una lotteria locale un gigantesco uovo che lei non vide l’ora di aprire pensando a chissà quale bellissima sorpresa vi fosse all’interno e invece cosa trovò? Una specie di piccolo bigliardino che in un attimo le cambiò le pieghe della bocca da su a giù, tipo faccine in sincronismo perfetto, felici prima e tristi poi. Così, non le restò che consolarsi con la squisita cioccolata e, diciamolo, alla fine non le andò tanto male! Ci sono poi quelle sode, buonissime anch’esse, ma a colazione no, proprio non ce la può fare! Ecco, questo è il tema principale del giorno: La colazione di Pasqua. Sì perché a casa sua la colazione pasquale è sempre stata tradizionalmente rispettata.
Puntualmente la mattina di Pasqua, al suo risveglio, trovava la tavola apparecchiata con tovaglia pulita, profumata e ben stirata (santa mamma!) e ogni tipo di golosità previste tradizionalmente per la festa. Ora, se parliamo di dolci, come resistere? Per una golosa come lei poi! Il problema è che la tradizione prevede anche il salato, ma non un salato qualsiasi, bensì uova sode, salame, pizza pasquale e quant’altro dettato dal luogo ove si risiede o dal quale si proviene che, insieme al cappuccino mattutino o al caffè, è convinta che solo gli americani (con rispetto parlando) siano capaci di apprezzare! Sulla tavola dei suoi, quindi, questo era il connubio di cibo, tanto che anche la moka, che nel frattempo padroneggiava sul fornello acceso, sembrava con il suo borbottìo voler richiamare all’ordine riguardo l’usualità della colazione mattutina, ma niente da fare, del resto le tradizioni sono tradizioni! Onestamente Rosa aveva sempre vissuto con gioia quei momenti insieme alla famiglia, non potendo non essere grata di sedere con loro a una tavola così imbandita e preparata con cura.
Tutto questo, però, sicuramente piacevole per i suoi occhi, per il suo stomaco era una vera tortura, perché proprio non ne voleva sapere di ricevere uova sode, salame e cappuccino, ma alla fine doveva soccombere. La cosa straordinaria, di fatto, è che Rosa sa di essere in fondo una nostalgica, una che ama portare avanti le tradizioni e così ancora oggi ripete ciò che le è stato insegnato, ovviamente sempre senza la collaborazione del suo stomaco. Anche quest’anno, quindi, ha deciso che farà esattamente quello che deve (e vuole) essere fatto ed eccola pronta a preparare la tavola come faceva la sua mamma, a parte la tovaglia non così perfetta, imbandendola come d’uopo, comprese le immancabili uova sode che, considerando la sua normale colazione a base di the verde e biscottini, danno al suo stomaco un motivo in più per ribellarsi. Ah se le potesse parlare! Sicuramente gli improperi sarebbero innumerevoli! E mentre pensa questo, le sfugge un sorriso birichino.
Tavola pronta, dunque, così come deve essere, mentre i suoi genitori sembra le sorridano, sornioni, dalle foto che ha ben incorniciate e poste sopra il mobile della sala. E’ certa che saranno contenti, così come sa che la perdoneranno se inizierà questa giornata con la sua usuale colazione, pur se arricchita per l’occasione di due belle fette di colomba pasquale! E le uova? E il salame? E tutto il resto? Pronti per l’antipasto! Un piccolo compromesso con il suo stomaco ha dovuto necessariamente farlo. Non sarà la colazione perfetta, ma il pranzo compenserà. E mentre mangia con gusto le fette di colomba insieme a un ovetto di cioccolata, è felice perché pensa, fiera, che comunque la tradizione l’ha rispettata. Le uova sode a pranzo, uno di cioccolata a colazione.
Et voilà, Pasqua è! Chissà perché, ma ha l’impressione che i suoi genitori le stiano facendo l’occhiolino!
Un delizioso racconto, dove la protagonista assomiglia tanto a una mia amica e comunque anch’io mi ci ritrovo. Descrizione così dettagliata che sembra di rivivere ogni momento della colazione Pasquale. Complimenti un bel racconto!!! Brava!
La colazione di Pasqua mi è piaciuto per ricco di dolcissima nostalgia.