di Luca Isoardo
Volto, ti rivolto,
tanto ho tempo, disinvolto,
ci specchio ridente volto.
Mi dileggio, come stolto…
Come clessidra, capovolgo…
L’impugnatura ruoto,
di viver la mia fatica scorgo.
Giro e scandaglio
la casa degli specchi.
Mi vedo proporzionato…
Dopo un passo, d’improvviso allungato,
magro, grasso, distorto…
E nella distorsione
annesso è il dolore.
Di polso, caviglia, d’amore…
Come clessidra, capovolgo…
Dietro gli specchi,
volti ordinari osservo.
Porto occhiali a specchio,
per onorare i vostri sguardi…
Non voglio di bellezza voti,
ma impassibile osservare,
come in me, vi vogliate specchiare
con molto orgoglio.
Come clessidra, capovolgo…
E vi si oscura il mondo,
senza specchio… andate a fondo.
***
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Un immenso grazie per avermi inserito tra gli autori selezionati.
Una bella e originale analisi del tempo e degli accadimenti umani. Luca Isoardi, in questa sua felicissima prova, sa far riflettere senza pedanteria.
È ironico ed emozionante.
Grazie Danila Selis, per la lettura, per aver lasciato una recensione e per le tue parole generose.