di Anna Fabrello
La fisso da tempo immemore, ne osservo le forme, le rifrazioni luminose tra quei minuscoli granelli che, indifferenti a tutto quello che li circonda, continuano a scendere imperturbabili.
Non ho memoria da quanto sono qui, seduto sulla mia poltrona preferita con lo sguardo fisso su quell’oggetto trasparente che sembra prendermi in giro, tenendo conto del tempo che passa, granello dopo granello.
Resto qui, perso in attesa perché io lo so che Lei è lì. L’ho vista una volta, una sola unica volta, ma è stato sufficiente per restarne ammaliato e decidere di passare tutto il mio tempo rimanente qui, per rivederla, nell’attesa di una sua comparsa. Io sono il suo Guardiano.
So per certo che ricomparirà e con Lei scivolerò nell’oblio, diventerò anch’io granello nel mare del tempo, a meno che non riesca a scorgerla per primo, come l’altra volta.
L’ho vista all’improvviso, fugace immagine emersa sul vetro trasparente della clessidra. All’inizio ho pensato che fosse un’illusione e quando ho realizzato che era reale e che quel volto mi stava osservando stupito, non ho più potuto staccare gli occhi dalla superficie trasparente.
Mangio a malapena e solo se qualcuno mi porta il vassoio fino alla poltrona. Non mi allontano mai, perché temo sempre di perdere l’occasione di rivedere quel volto. Mi chiamano “pazzo” e “demente” ma loro non sanno, non capiscono, non vedono.
Lei arriverà e io questa volta voglio essere pronto.
Ho capito chi è osservando quei granelli che scorrono lentamente: la Morte è in loro celata, la clessidra è la sua tana e io l’ho vista. Mi ha ammiccato e poi è scomparsa.
So che tornerà. Io l’aspetto, Guardiano attento e tra quei granelli so che la rivedrò, ma non mi coglierà di sorpresa e forse, sentendosi scoperta scomparirà di nuovo.
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Non ti coglierà di sorpresa, Guardiano attento, affascinato, innamorato. Ma, rimanendo immobile a fissarla, che cosa avrai guadagnato? Quell’amore ossessivo ti avrà consumato. Avrai rinunciato a vivere!