Paolo e Francesca sono due personaggi che hanno fatto sognare generazioni di lettori con la loro tragica e appassionata vicenda amorosa. Ma chi erano davvero Paolo e Francesca? Da quale libro è tratta la loro storia? Chi è l’autore che li ha resi immortali? E in quali altre opere famose li ritroviamo? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Paolo e Francesca: la vicenda storica
Paolo Malatesta e Francesca da Rimini sono due figure realmente esistite, appartenenti alla storia e alla cronaca della Romagna del XIII secolo. Francesca era la figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, e fu data in sposa a Gianciotto Malatesta, signore di Rimini, per suggellare un’alleanza politica tra le due famiglie. Paolo era il fratello maggiore di Gianciotto, detto il Bello per la sua avvenenza, e già sposato con Orabile Beatrice da Ghiaggiolo. Secondo la tradizione, Francesca si innamorò di Paolo credendo che fosse lui il suo vero sposo, in quanto fu lui a recarsi a Ravenna per concludere il matrimonio per procura. I due iniziarono una relazione clandestina, che durò per alcuni anni, finché non furono scoperti e uccisi da Gianciotto, che li sorprese in un momento di intimità.
Paolo e Francesca: la rivelazione di Dante
La storia di Paolo e Francesca fu resa celebre da Dante Alighieri, che la inserì nel V canto dell’Inferno della sua Divina Commedia, scritta tra il 1304 e il 1321. Dante, che conosceva personalmente i protagonisti della vicenda, li collocò nel secondo cerchio dell’Inferno, quello dei lussuriosi, dove sono sballottati da una tempesta incessante, simbolo della loro passione incontrollata. Dante, mosso a pietà, chiese loro di raccontargli la loro storia, e Francesca gli rispose con parole commoventi e dolenti, che hanno fatto di lei una delle eroine più amate della letteratura. Francesca raccontò a Dante come il loro amore fosse nato dalla lettura di un libro che narrava le avventure di Lancillotto e Ginevra, due altri amanti adulteri del ciclo arturiano. In un punto del libro, i due personaggi si scambiarono un bacio, e Paolo e Francesca, immedesimandosi in loro, fecero lo stesso. Fu così che il libro divenne il loro galeotto, cioè il loro intermediario amoroso, come lo era stato Galehaut, il siniscalco di re Artù, che aveva favorito l’incontro tra Lancillotto e Ginevra. Francesca concluse il suo racconto con una frase che è entrata nella storia della letteratura: “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse: / quel giorno più non vi leggemmo avante”.
Paolo e Francesca: le altre opere letterarie e artistiche
La storia di Paolo e Francesca ha ispirato numerosi altri autori e artisti, che l’hanno ripresa e rielaborata in diverse forme e generi. Tra le opere letterarie più note, ricordiamo il Decameron di Giovanni Boccaccio, che dedicò alla vicenda il quinto racconto della quinta giornata, e che difese Francesca dall’accusa di essere stata ingannata da Paolo.
Giovanni Boccaccio, che nel Decameron, scritto tra il 1349 e il 1353, racconta che Francesca fu ingannata a sposare Gianciotto, credendo che fosse Paolo, e che Paolo era già sposato con Orabile Beatrice da Ghiaggiolo. Boccaccio difende la loro colpa e dice che "non fu loro amore, ma la maligna fortuna, che a così acerba morte li condusse".
Le tragedie di Silvio Pellico e di Gabriele D’Annunzio, che enfatizzarono il contrasto tra l’amore e il dovere; e i romanzi di George Sand e di Marion Zimmer Bradley, che reinterpretarono la storia in chiave femminista e fantastica.
Altri autori che si ispirarono alla storia di Paolo e Francesca furono Luigi da Porto, che nel 1524 scrisse una novella intitolata Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, ambientando la storia a Verona e introducendo i nomi di Romeo e Giulietta, Matteo Bandello, che nel 1554 scrisse una novella intitolata La sfortunata morte di due infelicissimi amanti, che fu la fonte principale di William Shakespeare per la sua tragedia Romeo and Juliet, e, Gabriele D'Annunzio, che nel 1901 scrisse una tragedia intitolata Francesca da Rimini, che fu musicata da Riccardo Zandonai nel 1914.
Tra le opere musicali, spiccano le opere liriche di Charles Gounod, Ambroise Thomas, Sergei Rachmaninoff e Riccardo Zandonai, e il balletto di Sergei Prokofiev. Tra le opere pittoriche, si possono ammirare i dipinti di Jean Auguste Dominique Ingres, Dante Gabriel Rossetti, Gustave Doré e Frank Dicksee, tra gli altri. Infine, tra le opere cinematografiche, si segnalano i film di Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini e Paolo Taviani, che hanno trasposto la storia in diversi contesti storici e sociali.