“Amerò la notte che mi darà ristoro”
di Enrico Danna Sono nudocome la terrail mio canto stonatotra i giacigli rossinon è che l’urlodi un qualsiasi filo d’erbasoffocato dalla plasticala solitudinedei miei giorni. Io che vorrei essere marenon ho spiaggiasu cui distendere l’infinitogli sguardicome onde travolgentisi lanciano su