“Dialogo con l’ombra”
“Basta! Levati di torno! Smettila di pedinarmi! È da quando sono uscita di casa che mi stai attaccata addosso: quando cammino e quando corro, quando mi siedo e quando sto in piedi, per strada e al bar. Peggio di uno stalker…
Scrittori e Poeti allo Sbaraglio
“Basta! Levati di torno! Smettila di pedinarmi! È da quando sono uscita di casa che mi stai attaccata addosso: quando cammino e quando corro, quando mi siedo e quando sto in piedi, per strada e al bar. Peggio di uno stalker…
“Pace e bene a te, dolce fanciulla! Saresti così gentile da offrire un pezzo di PANE ad un povero viandante come me?” Lei sussultò: era talmente concentrata a riporre nel cesto le pagnotte appena sfornate…
Mia cara SAN, ti amo, ti amo da impazzire. Adoro ogni cosa di te, ogni tua piccola stranezza, ogni tua abitudine bizzarra, a cominciare dal tuo nome. San: non esiste un tale nome femminile qui sulla Terra…
Qui il tempo sembra essersi fermato. Il mare che di giorno in giorno, di anno in anno lambisce le scogliere è sempre lo stesso. E così pure il borgo, lo stretto budello dove il sole s’insinua tra le case alte e colorate, la piazza della chiesa e del mercato, la passeggiata battuta dal vento…
Ed ecco a voi il sesto video realizzato per la prima edizione del Concorso Letterario #RaccontItineranti. #SezioneRacconti… Continua a leggere…
di Silvia Oppezzo Aurora, mamma, papà e Michele si erano appena seduti a tavola per la cena, quando sentirono bussare alla porta. «Chi sarà mai?» borbottarono sorpresi, scambiandosi occhiate interrogative. Non aspettavano visite a quell’ora di sera. «Chi è?» domandò
di Silvia Oppezzo «Guarda, la luna!» esclamò Aurora una sera d’estate mentre passeggiava sul lungomare con mamma e papà, gli occhi sgranati, la testa in su e il dito puntato verso il cielo. «La luna, la luna!». Non era la
di Silvia Oppezzo A te che lotti contro la stanchezzae sempre trovi nuova forza.A te che spesso brontolima sei felice in cuore. A te, che rimproveri abbracciando,che perdi la pazienzama subito sorridi.A te che un attimo t’arrabbima ti sciogli di
Per la festa dei lavoratori, una filastrocca che ho inventato mettendomi nei panni di mia figlia e immaginando come lei possa interpretare il lavoro di suo papà. di Silvia Oppezzo Il mio papà è un gran viaggiatore,inventa dei viaggi a
di Silvia Oppezzo «Wow! Che meraviglia!» Esclamò Aurora, vedendo l’albero di Natale risplendere di tante luci colorate e sfavillanti. Bimba di tre anni, dal visetto tondo e sempre sorridente, dagli occhi grandi e curiosi, scorrazzava per il salone, euforica. Era